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Alcool al volante? Non solo multe: via ai lavori sociali

Modena, 2015 Nell’ultimo biennio la città emiliana ha trovato un’alternativa alla via giudiziaria per chi viene scoperto in stato di ubriachezza al volante.

Convenzione
L’AUSL, Azienda Unità Sanitaria Locale, è riuscita, dal 2012, a instaurare un rapporto di maggiore vicinanza con i cittadini, offrendo un lavoro temporaneo a 564 persone scoperte a guidare con più alcool in corpo del limite consentito. Proprio dalla metà di quell’anno, infatti, l’Azienda ha stipulato una convenzione con il Tribunale, ma non è stata l’unica: molte altre associazioni, come l’ACI e le pubbliche assistenze, hanno aderito al progetto.

Limiti
Il limite di cinque grammi di alcool per litro (0,50) è stato molto criticato, perché già con un bicchiere di vino o di birra si viene considerati “fuori”. Dal “no alcool” all’eccesso, è stata trovata una via di mezzo, per cui se la quantità rilevata dall’etilometro è compresa fra i cinque e gli otto (0,80) grammi si ha l’emissione di una multa, mentre oltre gli otto il provvedimento prevede, oltre alla multa, la sospensione della patente e la denuncia. Superata la soglia di 1,5 si procede alla confisca del veicolo, anche se la prassi della giurisprudenza ha alleggerito un po’ la disposizione: il mezzo viene lasciato al proprietario, ma con i sigilli e l’obbligo di non usarlo. A fine procedura, conclusi i giorni di lavoro di pubblica utilità, il reato si estingue e la vettura torna disponibile.

La procedura
L’Ufficio Tutele dell’Ausl riferisce come all’Azienda siano arrivate delle persone che avevano superato, seppure di pochissimo, il limite dello 0,8. Tramite un confronto con i diretti interessati, si cerca di capire a quale lavoro destinarli in base alle loro competenze, attitudini ed eventuale professionalità. Quando il periodo previsto dalla sentenza finisce, si può chiedere che la pena sia cancellata dalla fedina penale. Questo è molto importante soprattutto per i giovani, perché al momento di un’assunzione di lavoro, i datori possono chiedere un certificato dei carichi pendenti.

Il certificato di carichi pendenti è un documento che contiene i procedimenti penali in corso a carico di un soggetto e gli eventuali relativi giudizi d’impugnazione. È rilasciato da una Procura della Repubblica, indipendentemente dal luogo di nascita o di residenza dell’interessato. Al suo interno sono indicati solo i procedimenti in corso dinanzi al Tribunale cui accede la Procura della Repubblica e i relativi giudizi di impugnazione. Può essere richiesto:
  • Dall’interessato o da un suo delegato.
  • Dalle pubbliche amministrazioni o dai gestori di pubblici servizi, quando il certificato è necessario per l’espletamento delle loro funzioni.
  • Dall’autorità giudiziaria penale, che provvede direttamente alla sua acquisizione.
  • Dal difensore della persona offesa dal reato e del testimone.

Anagrafiche e compiti
Le persone che si sono rivolte all’AUSL sono in prevalenza uomini sotto i 40 anni e il 20% dei giovani arriva per chiedere il recupero delle infrazioni legate alla guida sotto l’effetto di stupefacenti. La metà ha il diploma, uno su cinque è alla ricerca di un’occupazione. Le attività a cui sono destinati, invece, riguardano per lo più la piccola manutenzione, un supporto nei settori della logistica, dei magazzini o del lavoro amministrativo.